L’Area Territoriale di Ricerca di Bologna ha accolto oggi Maria Chiara Carrozza, Presidente CNR, nell’ambito di un’ iniziativa che prevede l’organizzazione dei CdA e le visite a tutte le sedi nazionali, da sud a nord.
La sessione di apertura dei lavori, tenutasi in biblioteca e in diretta streaming, è stata presieduta da Maria Cristina Facchini – Presidente dell’Area, ed ha visto la partecipazione di Andrea Barbieri, rappresentante del personale presso il Comitato dell’Area, che ha illustrato i dati relativi al precariato e allo sbilancio di genere dei ricercatori che qui lavorano. “Un quarto di questi ricercatori – ha spiegato Emilia Benvenuti, rappresentante del personale precario – è in bilico senza una posizione strutturata”.
La Presidente Carrozza ha chiarito che stiamo vivendo un momento fondamentale, nel quale si stanno affrontando diverse sfide, che potranno essere vinte solo grazie alle persone che operano dietro ai numeri di un’istituzione di ricerca così importante. La riorganizzazione in ambito internazionale, ha spiegato la Presidente Carrozza, è un punto fondamentale per una maggiore competitività, indispensabile per maturare il diritto alla ricerca. Per questo, è stato avviato proprio di recente un processo di valutazione scientifica dell’ente, differente da quello molto settoriale dell’ANVUR, portato avanti da un soggetto terzo; questo servirà a studiare il posizionamento strategico del CNR e organizzare un successivo piano di assessment. “Con precisi dati di output, potremmo essere più efficaci e incisivi rispetto alle risorse necessarie. Anche pensando ai giovani, indispensabili per il futuro della ricerca, è necessario un modello di reclutamento costante nel tempo: carriera stabile ma con sistemi di valutazione stabili. Questo diventa ancora più importante se si pensa alle risorse messe a disposizione dal PNRR e al contributo che il CNR può dare”. Il futuro è un CNR aperto e inclusivo, officina di nuove idee che permettano di cambiare carriera e istituto.
La Presidente Carrozza ha poi visitato gli istituti d’Area:
- In IBE i ricercatori hanno illustrato le attività relative alla riduzione degli input chimici in agricoltura e allo studio degli insetti come fonte nella mangimistica, concludendo con la visita al laboratorio sensoriale.
- I giovani ricercatori ISOF hanno illustrato l’importanza dei materiali derivanti dal grafene per automobili e aerei del futuro, capaci di limitare l’impatto ambientale di questi mezzi. È stato presentato anche lo studio di materiali quali lana e seta per l’economia circolare, considerando che l’industria tessile europea produce rispettivamente 210mila tonnellate e 15mila tonnellate di scarti su base annua.
- Nell’ISMN sono stati mostrati i sensori portatili per la filiera agrifood, di cui validi esempi sono i progetti Madia e Moloko. La Presidente Carrozza ha poi effettuato un tour virtuale della clean room.
- In ISAC sono stati presentati i modelli climatici passati e futuri utilizzati per l’ultimo rapporto IPCC, la piattaforma realizzata per la creazione di mappe di rischio utili per la protezione del patrimonio culturale dall’impatto del cambiamento climatico, infine tramite un collegamento remoto è stato possibile visitare l’Osservatorio climatico di Monte Cimone, unico osservatorio della rete GAW- WMO in Italia.
- Nell’IMM si è messa in luce la doppia vocazione dell’istituto sia al trasferimento tecnologico che alla ricerca di base, grazie alla presenza della rete internazionale EuroNanoLab.
- In ISMAR sono state illustrate soluzioni per il monitoraggio costiero e il campionamento dei sedimenti. La Presidente ha visitato inoltre la caroteca.
- In ISP, si studiano i cambiamenti globali con attività di ricerca condotta al Polo Nord e al Polo Sud, grazie a lunghe serie temporali di dati ambientali. Le Svalbard sono un super amplificatore del cambiamento climatico.
La visita agli istituti si è conclusa in Biblioteca con un momento conviviale, alla presenza dei Direttori degli Istituti CNR e INAF e dei Presidenti delle strutture presenti in Area, oltre che delle tante autorità locali e dei Rettori dell’Università di Bologna giunti per un saluto istituzionale. A conclusione la Presidente Carrozza ha sottoscritto il Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna, alla presenza del Presidente Bonaccini e dell’Assessore Colla.